PRINCIPALI DENOMINAZIONI DI CARATTERE SPELEOLOGICO
adottate per la carsificazione delle cavità naturali
Abisso
Cavità profonda oltre 60 metri, costituita da uno o più pozzi, anche intervallati da gallerie o meandri che possono portare a uno sviluppo planimetrico molto superiore a quello verticale.
Inghiottitoio
Cavità il cui ingresso è, o è stato un punto di cattura di un corso d’acqua, anche temporaneo.
Meandro
Cavità o parte di cavità simile ad una gola, ad andamento sinuoso.
Pozzetto
Pozzo di profondità inferiore ai 10 metri, con ingresso di modeste dimensioni.
Pozzo
Cavità discendente, più o meno verticale, che si apre alla superficie e la cui profondità è maggiore della larghezza.
Antro
Incavo naturale il cui massimo sviluppo orizzontale supera soltanto di poco la larghezza dell’ingresso.
Baratro
Cavità semplice verticale, poco profonda (non superiore a 20-30 metri), con ingresso ampio e rapporto fra larghezza e profondità intorno a 2/1.
Caverna
Grande ambiente ipogeo che a seconda della forma assume diverse toponomasie; può aprirsi al piano di campagna, nel qual caso l’ingresso è preceduto da una depressione del suolo.
Cavernetta
Caverna di modeste dimensioni (meno di 10 metri) nella quale l’altezza della volta non consente la posizione eretta.
Cunicolo o Tana
Vano di sviluppo limitato, in prevalenza orizzontale, a forma di angusta condotta, nel quale di solito bisogna procedere a carponi o strisciando.
Fessura
Cavità spesso non molto profonda, impostata su una o sull’incrocio di più fratture; il suo ingresso è stretto ed allungato.
Riparo
Incavo naturale poco profondo scavato nella parete rocciosa, dotato di un’ampia apertura e di un fondo più o meno pianeggiante.
Risorgiva
Cavità di varia morfologia nella quale appare un corso d’acqua, di solito perenne, di cui si conosce la provenienza; può essere invasa interamente dall’acqua.
Sorgente
Cavità in genere di modeste dimensioni nella quale scaturisce un flusso idrico, anche temporaneo.